di Marco Melosi, Presidente ANMVI.
Il 40% delle famiglie italiane ospita animali da compagnia. Mantenerli in un momento di grande difficoltà economica come quella che stiamo vivendo diventa spesso difficile ed oneroso. Purtroppo in Italia, nonostante sia una delle nazioni al mondo con la maggiore attenzione verso gli animali, si continua a mantenere sui servizi e prodotti per la loro salute e benessere un regime fiscale che li paragona a beni di lusso: l'aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sui mangimi è attualmente al 21%.
Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro della Salute, che:
•l'IVA sulle prestazioni veterinarie e sui mangimi, fra le più elevate in Europa, venga ridotta al 10%,
•le prestazioni di prevenzione veterinaria e di tutela della sanità pubblica (es. microchip e anagrafe canina e felina, sterilizzazioni maschi e femmine) vengano esentate dall'IVA
•sia considerata la possibilità di detrazione delle spese veterinarie fino ad un massimale di mille euro,
•vengano tolti dal redditometro le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia e il cavallo "d'affezione e/o da passeggiata"
Il Governo di un paese civile attento alla salute ed al benessere degli animali non può che sostenere ed accogliere queste richieste non solo nell'interesse di milioni di famiglie che li ospitano ma anche di tutta la società.
Articolo tratto dal sito ANMVI.it
Per aderire alla petizione online potete seguire questo link
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Questa è una petizione che ho firmato immediatamente.
Solo qualche giorno fa sono andata dal vet per un intervento ad Hiro e Diego e ho dovuto pagare circa 90 euro in più tra tassa (2%) e Iva e non è tutto, ho letto il seguente comunicato (a dir poco vergognoso) affisso nella sala di aspetto
Detrazione spese veterinarie
Pochi sanno che se si possiede un animale domestico, si possono portare in detrazione le spese veterinarie sostenute.
I contribuenti possono portare in detrazione il 19% delle spese effettuate per curare il proprio animale, fino ad un massimo di 387,34 euro.
Anche nel caso delle spese veterinarie c'è una franchigia di 129,11 euro, il che significa che solo la quota di spesa eccedente questa soglia è detraibile.
Visto che la detrazione massima è per 387,34 euro, facendo un rapido calcolo scopriamo che la detrazione massima per curare i nostri animali è di 49,06 euro, ossia il 19% di 258,23 euro che è la differenza tra la soglia massima e la franchigia.
Le spese possono riguardare tutti gli animali detenuti a scopo di compagnia o per gare sportive.
L'importante è che siano detenuti legalmente, cioè che siano state fatte tutte le dichiarazioni del caso, specialmente riguardo agli animali esotici.
Non sono ammesse per la detrazione gli animali d'allevamento, detenuti nell'ambito della propria attività agricola, né quelli destinati alla riproduzione.